Le emozioni che colpiscono la schiena
Si stima che il mal di schiena venga avvertito dal 98% della popolazione mondiale, con un’incidenza “democratica”: da chi pratica i lavori più umili e faticosi fino alle classi sociali più elevate.
Da sempre è dimostrato che il dolore non derivi solamente dalla fatica del lavoro fisico e dai movimenti ripetitivi che sovraccaricano la colonna vertebrale e la struttura muscolo scheletrica ma anche da problematiche a livello posturale.
In tale contesto clinico è difficile da accettare l’ipotesi che il mal di schiena non sia qualcosa di puramente meccanico. Se, nel caso del dolore, è giusto intervenire sintomaticamente, non sempre è giustificato fermarsi di fronte alle numerose situazioni in cui esami, test e visite non evidenzino nulla di meccanico od organico. Il problema necessita di un cambiamento nella metodologia di approccio.
Da qualche anno in Inghilterra si parla di “lombalgia senza causa evidente” e negli U.S.A di “sindrome di tensione muscolare”.
Secondo queste teorie i sintomi sono causati esclusivamente da fattori psichici e l’origine sarebbe da ricercare nelle emozioni e nella personalità del paziente.
Risulta quindi evidente l’importanza di un approccio olistico. Tra i tanti effetti collaterali della pandemia che abbiamo vissuto e stiamo vivendo vanno annoverate anche dorsalgie, cervicalgie e sciatalgie, patologie che nel corso dell’ultimo anno sono aumentate del 20%. I dolori in zona cervicale sono evidentemente collegabili all’uso frequente di pc, tablet e smartphone sia per uso lavorativo che per relazioni personali e di acquisti online.
Posture inadeguate per lungo tempo possono essere responsabili di ripercussioni a livello della colonna vertebrale con conseguente lombosciatalgia. La natura specifica di questa sintomatologia è anche legata a inattività fisica, a debolezza muscolare, a posizioni sbagliate o anche corrette qualora siano mantenute a lungo. Non siamo “disegnati” per stare fermi e anche la posizione più adeguata comporta conseguenze negative se protratta.
Nei momenti più impegnativi e difficili il nostro fisico dovrebbe essere il più efficiente possibile come quello di un atleta che si prepara ad affrontare una gara. Chi si occupa di medicina naturale, osservando la natura in modo “Goethanistico”, può collegare patologia e terapia in una sola immagine. Le funzioni e gli organi dell’uomo spesso rispecchiano altre forme di vita naturale e questa relazione consente di trovare nel mondo animale, vegetale e minerale sostanze che possano divenire medicine per l’uomo malato. In questo caso il bambù rappresenta una “signatura” ma non solo come rappresentazione della colonna.